Turismo e locazioni brevi: le nuove norme impongono un soggiorno minimo di due notti


Aggiornamenti : 

Nel 2024, si applicano nuove restrizioni sugli affitti brevi, riguaranti la sicurezza e la tassazione. Le trovate qui di seguito, aggiorneremo questo post del blog man mano che la situazione cambierà.

Nuove Regole:

- Cedolare secca passa dal 21% al 26%: se si ha un solo immobile in locazione breve si pagherà il 21%; se si hanno da 2 a 4 immobili, si pagherà il 21% per uno di questi, mentre per tutti gli altri il 26%.

- Da comma 5 art 4 DL 50/2017: Airbnb e Booking applicheranno la ritenuta del 21% sui compensi lordi e rilasceranno Certificazione Unica.

- Il Ministero del Turismo assegna il CIN (Codice Identificativo Nazionale) per le locazioni brevi, locazioni turistiche, strutture ricettive. Se la struttura ha già il CIR (Codice Identificativo Regionale), la Regione aggiungerà il prefisso e lo trasmetterà al Ministero (per trasformarlo in CIN). Il CIN deve essere esposto all'esterno della struttura e indicato in ogni annuncio.

- Obbligo di avere estintore, rilevatore di gas combustibili e monossido di carbonio (un estintore ogni 200 mq e un estintore per piano)

- SCIA per le locazioni imprenditoriali (si tratta della segnalazione certificata di inizio attività)

Sanzioni:

- Mancanza di CIN: da 800 a 8000 a seconda delle dimensioni della struttura.

- Mancata esposizione del CIN: da 500 a 5000 a seconda delle dimensioni della struttura.

- Mancanzai di estintori e rilevatori gas combustibili e monossido di carbonio: da 600 a 6000 a seconda delle dimensioni della struttura.

- Mancanza di SCIA: da 2000 a 10000 a seconda delle dimensioni della struttura.

- Entrata in vigore: art 13-ter Legge 15-12 2023, n.191 a decorrere dal 60 giorno successivo a quello del giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/12/16/23G00204/sg?fbclid=IwAR2GaSijv7RJqE4c_pWGKxbC5j2XJ_0KdMzpNfmx0ceMm7C5PSTGW4TuEjs

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Il settore degli affitti brevi è nuovamente al centro dell'attenzione, con la proposta avanzata da Federalberghi di imporre restrizioni per soggiorni inferiori a due notti. La richiesta, che mira ad una limitazione dei soggiorni inferiori ai tre giorni consecutivi, è ora sul tavolo della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Il 29 maggio, il suo ufficio legislativo ha inviato a tutti gli operatori del settore l'ultima bozza del disegno di legge.


Vogliamo informare i nostri lettori che al momento non è stata ancora approvata alcuna legge riguardante questo argomento. Faremo in modo di tenerli aggiornati nel caso in cui venga adottata una normativa.


L'annuncio della ministra durante l'assemblea di Federalberghi a metà maggio aveva già anticipato un intervento imminente, programmato per l'inizio di giugno. La nuova proposta di legge prende di mira in particolare Airbnb, una delle principali piattaforme di affitti brevi, e cerca di introdurre restrizioni più rigorose per limitare la durata dei soggiorni.

Alberghi tradizionali contro affitti brevi

La questione degli affitti brevi ha suscitato un vivace dibattito nel settore turistico, poiché alcuni ritengono che l'aumento di questa forma di ospitalità abbia avuto un impatto negativo sul mercato degli alberghi tradizionali. Federalberghi, rappresentante degli albergatori italiani, sostiene che le restrizioni proposte siano necessarie per garantire una competizione equa e tutelare gli interessi dei loro associati.


Obiettivo: bilanciare il turismo e preservare i centri storici attraverso il codice identificativo nazionale

L'obiettivo principale è affrontare il rischio di un'eccessiva presenza turistica rispetto alle capacità ricettive locali e garantire la vitalità dei centri storici evitando lo spopolamento. Inizialmente, il Ministero del Turismo assegnerà un codice identificativo nazionale (Cin) a ogni immobile destinato alla locazione turistica su richiesta. 

Il codice identificativo nazionale (Cin) è un codice assegnato dal Ministero del Turismo o dall'autorità competente di un paese per identificare in modo univoco un immobile ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche. In pratica, il Cin serve a registrare e tracciare gli immobili destinati agli affitti brevi o turistici, consentendo alle autorità di monitorare e regolamentare questa forma di ospitalità.


Tuttavia, la normativa più rigorosa stabilisce che, salvo per i nuclei familiari numerosi composti da almeno un genitore e tre figli, la durata minima dei contratti di locazione turistica non può essere inferiore a due notti. Tutti gli altri saranno tenuti a soggiornare in albergo.


Sanzioni e comunicazione di attività per gli affittuari professional

Si prevedono sanzioni fino a 5.000 euro per chi non possiede il codice identificativo nazionale per ciascun appartamento, il quale dovrà essere esposto sui portali e all'ingresso della casa. Inoltre, coloro che affittano più di quattro appartamenti, in una forma imprenditoriale, dovranno presentare una comunicazione di inizio attività, con una specifica categoria economica assegnata alle locazioni turistiche. Queste misure sono un vero e proprio sostegno a Federalberghi.

Il provvedimento attuale non tiene minimamente conto delle richieste avanzate dai sindaci, guidati dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, di limitare gli affitti brevi a 120 giorni all'anno al fine di affrontare l'emergenza abitativa. Si auspica una norma in tal senso, o una riduzione dei vantaggi fiscali per gli affitti più lunghi, al fine di stabilizzare i prezzi degli affitti.

Affitti brevi e richieste dei sindaci: il confronto sulle restrizioni e stabilizzazione dei prezzi

Federalberghi non ha commentato la bozza, ma gli operatori del settore non possono fare a meno di sollevare dubbi sull'efficacia del decreto. Inoltre, la limitazione delle due notti minime di pernottamento riguarda solo i 14 comuni metropolitani (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria, Cagliari) e poco più di altri 950 comuni con una forte presenza turistica. 

Come afferma Marco Celani, presidente di Aigab, l'associazione dei property manager: 

"Coloro che desiderano pernottare per una sola notte dovranno andare in hotel, a condizione che ne trovino uno disponibile"

Saranno esentati da questa restrizione i comuni con meno di 5.000 abitanti e bassa densità turistica. Curiosamente, le famiglie numerose, definite come quelle con almeno un genitore e tre figli, saranno esentate da questa restrizione e potranno sempre prenotare soggiorni di una notte nelle case promosse online.


Tuttavia, i soggiorni di una sola notte rappresentano solo circa il 5% del valore delle prenotazioni nel settore degli affitti brevi. Mentre Celani osserva che "l'impatto economico di questa misura sarà sicuramente depressivo", ipotizza anche che solo una parte di questa attività si sposterà verso gli hotel, mentre un'altra parte potrebbe trasformarsi in soggiorni più lunghi altrove o addirittura nell'economia sommersa. 


In modo pragmatico, anche per le famiglie numerose sarà difficile prenotare soggiorni di una sola notte, poiché coloro che si adeguano alle norme stabiliranno un soggiorno minimo di due notti e sul mercato sarà difficile trovare disponibilità per soggiorni di due notti, poiché nessuno potrà, per motivi di privacy, verificare effettivamente la composizione delle famiglie. Inoltre, sarà molto complicato per i gestori assicurarsi che chi prenota dichiari correttamente la presenza di un adulto e tre figli e poi si presenti con due adulti e due bambini.


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Iman Ajjane